WeWorld lancia la campagna Mai Più Invisibili
Da 50 anni impegnata nella lotta contro le violenze di genere e per la difesa dei diritti umani, WeWorld quest’anno punta su rendere visibili le donne invisibili. Ce ne parla una delle testimonial storiche, Francesca Senette
#MaiPiùInvisibili, è l’hashtag della nuova campagna di WeWorld contro la violenza sulle donne. Fino al 15 marzo si può donare da 2, 5 e 10 euro al numero solidale 45597. Questa Onlus italiana difende i diritti di donne e bambini in 29 Paesi del Mondo, compresa l’Italia con all’attivo 157 progetti.
E proprio l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, WeWorld lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per restituire voce e visibilità alle tante donne oggi invisibili.
Tanti i testimonial famosi coinvolti dalla tv al cinema, come Rossella Brescia, Rocio Munoz Morales, Francesco Mandelli, Riky Menphis, Michelangelo Tommaso, Sarah Felberbaum, Federico Russo e Francesca Senette. Quest’ultima, in particolare, segue il progetto da quasi 15 anni ed ecco cosa ci ha raccontato.
Francesca Senette, 44 anni, conduttrice tv e insegnante di yoga – ha appena scritto un libro Il piccolo libro dello yoga (Sonda editore) impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne da tempo, a che punto siamo secondo te?
Purtroppo continua a essere un’emergenza. Non si tratta di un virus, che per quanto terribile, prima o poi sparirà. La violenza sulle donne è sedimentata ed è un male duro da estirpare. Sono i numeri a parlare: in Italia una donna su tre subisce violenza. È un fenomeno trasversale e molto diffuso che fa pensare. Siamo ancora al tempo delle caverne. Le donne hanno ancora timore di rivelare di subire violenze domestiche perché credono di perdere tutto. C’è ancora qualcuno che oggi afferma che dare una sberla alla moglie sia una cosa normale. Viviamo tempi bui. Ed è proprio questo è l’humus su cui nasce la violenza degli uomini sulle donne.
Esiste anche la violenza psicologica?
Ahimè sì, con violenza si intendono, oltre alle botte e ai calci, anche le persecuzioni psicologiche, come le limitazioni della libertà, l’interdizione alla gestione del denaro. Cose di questo genere per alcune persone sembrano poco gravi ma sono solo dei gravi campanelli di allarme. Insomma, anche solo dire a una donna “stai zitta, che cosa ne vuoi sapere tu di politica…” è già molto pesante e grave.
Cosa c’è di malato nella nostra società?
Non lo so. Ma sono convinta che tocca alle madri riuscire a trasmettere ai propri figli a riconoscere la violenza e a farsi aiutare.
Che consigli vuoi dare ai tuoi figli?
Ho una ragazza di 14 anni e un bambino di 7. Più che consigli cerco di trasmettere loro che la mamma è una donna forte e alla pari del papà, che il suo parere conta quanto quello di un uomo e che è capace di farsi rispettare dagli uomini. Cerco di far capire loro che frasi come “non fare la femminuccia” non si dicono perché possono solo fare del male. La femmina non è meno di un maschio!
Cosa pensi dei tanti “leoni da tastiera” che fanno violenza verbale sui social?
Purtroppo ce ne sono tanti e colpiscono tutti a 360 gradi, non solo le donne. Le persone che hanno dei problemi mentali cercano spesso sul web “prede” più fragili da colpire. Le ragazzine che vengono adescate in Rete sono tantissime. I genitori devono sempre cercare di monitorare con chi si relazionano i propri figli.
In questi tempi incerti, Milano per te è una città dove una donna vive tranquilla?
Io amo Milano perché è la mia città e ho scelto di viverci con la mia famiglia. Penso che sia una città meravigliosa con un potenziale enorme e che ha dimostrato in questi anni di poter competere con le grandi metropoli del resto del mondo. Ha un grande appeal. Non credo che sia un luogo particolarmente esposto alla violenza di genere, non più di tante altre città e ricordiamoci che la violenza spesso si nasconde tra le mure domestiche più che per le strade.
In questo momento Milano sta cercando di tenere la testa alta…
Certo, a Milano si sta facendo tutto il possibile per uscire da questo momento buio.
Hai un luogo del cuore a Milano?
Difficile rispondere. Io sono una grande camminatrice e adoro perdermi nelle vie del centro e dei Navigli dove vivo. Mi piace poi fermarmi a curiosare nei cortili e scoprire la Milano nascosta. Dietro grandi cancelli, spesso si nascondono giardini incantati. Nel mio cuore quindi non c’è un posto in particolare ma c’è un sapore, quello della Milano che non tutti conoscono.
Questa intervista è stata pubblicata su www.milanodabere.it
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